David Stewart
Il mondo fotografico di David Stewart ha le sue radici nell’immaginario estetico del punk anni settanta, dei suoi amici The Clash e The Ramones. I colori accesi, le atmosfere rarefatte ed intense, lo spiccato senso del ridicolo e dell’eccesso, un’estetica ammaliatrice ed un’originalità che fanno ripercorrere la storia di un film musicale, simile a I love Radio Rock, nel quale diventiamo anche noi protagonisti buffi ed eccentrici. Le sue visioni e le sue costruzioni sceniche gli sono valse la finale al concorso per il miglior ritratto della National Portrait Gallery di Londra. Al contrario di altri autori più neutri, i suoi personaggi svelano la loro identità inglese, sia per la scelta degli interni delle abitazioni e degli ambienti in generale, sia per i caratteri dei personaggi, sia per il loro modo di vestirsi ed atteggiarsi. Essere inglesi è un po’ avere le caratteristiche di Mick Jagger assemblate con quelle di Mr. Bean, “peccato ci stiano rendendo così omologati e globalizzati” a sentire David rimangono i suoi lavori a tracciare un’identità unica; come nelle serie esposte in passato in mostre Istituzionali: Foyes e Cabbage. Foyes ha come protagonisti les personnes agées, di solito così dimenticati e ritenuti poco seducenti; straordinari in questa serie: la tipica figura impertinente ed indipendente della signora anziana inglese in June in February, in versione hippies, seduti su una tomba Six feet under, o intenti a sposarsi con una playmate Marry Gold, o al loro “primo” appuntamento in Des’s first date. Cabbage scopre la società come un vegetale composto da numerose parti; ognuna svela personaggi e situazioni sempre diversi, ma tutti riconducibili e dipendenti. Indimenticabili i lavori: Usherette, Buoy – Buoy e Cabbage Head side. Alla prima mostra romana di Stewart, alla galleria Anteprima D’Arte Contemporanea saranno esposti nove lavori delle nuove serie, con delle scelte inedite. Thrice Removed con Hugh and chicken in profile nel quale sono di profilo un curioso signore dal naso pronunciato ed una gallina, così simili! In – decision analizza la tensione che segue all’indecisione, con protagoniste ragazze all’interno di stanze: dall’ aula accademica, alla cucina attrezzata con un minimal forno, tutto di tonalità verde dalle pareti al vestito della ragazza. I ritratti surreali di donne affiancano azzardate combinazioni di luoghi/mansioni, nelle quali sono immerse in pensieri profondi: distanti, catapultate nella stanza sbagliata o nel contesto più inusuale per loro. Seguono: un friendly Grease nel quale si scatena un numeroso gruppo di parenti ed amici emulando il film cult fine anni ’70, tre lavori nei quali le geometrie delle posture e del designer creano perfette simmetrie, una cortigiana sexy ed un inenarrabile soldato in mimetica.
Camilla Boemio
David Stewart ha esposto varie volte alla National Portrait Gallery di Londra, aggiudicandosi nel 2007 il premio della giuria con il lavoro ‘Alice & Fish‘. In Italia ha esposto: a Fotografia Europea a Reggio Emilia (edizione del 2013), alla mostra Istituzionale CABBAGE a Macerata (2010) e a Modena (2011) con la curatela di Camilla Boemio. I suoi ultimi due libri pubblicati dalla casa editrice Inglese Browns Editions, sono: ‘Thrice Removed’, del 2009, ed il recente ‘Teenage Pre – Occupation’, del 2012, sugli adolescenti. Hanno scritto delle sue mostre numerose testate giornalistiche e magazines internazionali di Arte / fotografia, tra i quali: la rubrica di Marina Mojana nel Domenicale del Sole 24 Ore (2011), NOVA, Il Giornale dell’Arte, The Guardian, L’ Espresso, Panorama, la rubrica di ELLE Decor, Gente di Fotografia 50#, BLINK e LANDSCAPE Stories.
David Stewart partecipa al Festival Europeo di fotografia di Reggio Emilia del 2013